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L’INSUCCESSO DEL DIGIUNO

nutrizionista modena

Non mangio e dimagrisco. Sembra un’equazione semplice. Facile da applicare, non senza qualche disagio. Purtroppo la semplice conta calorica (no cibo= no grasso) si scontra con due dei tanti fattori selettivi che ci hanno permesso di arrivare qua, oggi.

  1. gli animali (noi compresi) si sono evoluti attorno alla possibilità di reperire cibo
  2. siccome è difficile reperire cibo, CI SIAMO EVOLUTI PER RISPARMIARE ENERGIA E CAPITALIZZARE LE RISORSE

Siamo figli di progenitori che hanno attraversato con successo centinaia di migliaia di anni di disponibilità di cibo a corrente alternata: oggi si mangia una zebra, poi per una settimana si vive alla bell’è meglio. In attesa della prossima preda. Se mai verrà.  Chi sopravviveva, allora? Gli individui che riuscivano ad accumulare il ricco bottino di caccia sotto forma di grasso e lo conservavano con più efficienza in vista dei periodi di carestia. Il fisico magro e anoressico era destinato all’oblio. Riserve insufficienti di grasso facevano perdere quota alle loro possibilità di sopravvivenza. Difficile tramandare i propri geni in queste condizioni. Gli stenti alimentari erano spesso fatali prima di poter fare figli.

La disponibilità alimentare dei tempi recentissimi ha fatto la gioia delle nostre cellule estremamente versate nell’accumulo e nel risparmio energetico. Ma poco inclini ad abbandonare il “prezioso” carico di grasso. E se ci sentiamo più furbi delle nostre cellule “obbligandole” a smaltire velocemente le maniglie dell’amore con un po’ di digiuno, saremo sempre noi i perdenti. Quando l’attacco al grasso è troppo deciso e aggressivo scattano con efficienza militare i meccanismi di difesa. Non c’è niente da fare. Presto il nostro corpo metterà in campo le contromisure:

1.     il metabolismo calerà anche del 45%. Non mangiate? L’organismo si adatterà alla “crisi” bruciando quasi la metà delle calorie che consumate di solito

2.     la temperatura corporea diminuirà, sempre per questioni di risparmio energetico di difesa

3.     parte del deficit energetico sarà compensato dal consumo di muscoli, una pessima exit strategy

4.     la letargia: sarete sempre stanchi

5.     la bradicardia: il cuore rallenterà per evitare altri sprechi

6.     la pelle sarà secca

7.     la pancia sarà gonfia (stipsi)

 
IN CONCLUSIONE, sfruttare al massimo le risorse alimentari dopo lunghi digiuni è la mission del nostro patrimonio genetico. Nulla si deve sprecare in vista della prossima carestia/digiuno. E via ad ingrassare ogni volta che si interrompe il digiuno.

Pasti frequenti e costanti servono proprio ad aggirare questa “norma” evolutiva

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