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Nutrizione e patologie

Nutrizionista Claudia Tomaiuolo

“Fa che il cibo sia la tua medicina e la tua medicina sia il cibo”

Questa è senza dubbio una delle più famose massime di Ippocrate, padre della medicina, risalente a ben 400 anni prima della nascita di Cristo, ma a distanza di tempo è un’affermazione ancora valida. Infatti diversi studi mostrano una relazione tra alimentazione e la salute: ogni volta che ci sediamo a tavola stiamo compiendo delle scelte vitali per il nostro futuro. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e delle malattie tumorali potrebbero essere evitate attraverso una corretta alimentazione.

Esiste una dieta personalizzata per ciascun tipo di malattia?

Le patologie che possono manifestarsi, seguendo un’alimentazione non corretta, sono:

  • obesità: l’aumento patologico di massa grassa è un fattore di rischio per l’insorgenza di molte altre malattie, come ipertensione, dislipidemie, diabete di II tipo, problemi respiratori (apnee notturne e disfagia) e, inoltre, riduce l’aspettativa di vita. In questo caso si consiglia una dieta dimagrante personalizzata, valutando il metabolismo basale e la composizione corporea;
  • insulino-resistenza e diabete non insulino dipendente (o diabete di secondo tipo): la prima condizione si verifica quando le cellule non sono più in grado di rispondere all’azione dell’insulina (ormone che abbassa la glicemia). Se l’insulino-resistenza non viene curata nel tempo, può portare al diabete mellito di tipo 2, in cui vi è un’alterazione della glicemia a digiuno. Per queste due malattie, si consiglia di seguire una dieta a basso indice glicemico, focalizzandosi su alimenti che abbiano sia un basso indice glicemico sia un basso carico glicemico;
  • sindrome metabolica: un problema sempre più diffuso, caratterizzato da diversi fattori: circonferenza vita elevata, insulino-resistenza o glicemia alterata, ipertensione e dislipidemie (ipercolesterolemia o ipertrigliceridemia). Si consiglia un piano alimentare su misura, che tenga sotto controllo tutti gli alimenti e i comportamenti “a rischio”;
  • dislipidemie: l’elevato livello di lipidi (colesterolo, trigliceridi o entrambi) può portare all’insorgenza dell’aterosclerosi (formazione di depositi di grasso che possono ostruire i vasi sanguigni). Per questo motivo è necessario intervenire con una dieta a basso contenuto di lipidi, sostenuta dall’integrazione farmacologica a seconda della gravità della situazione;
  • ipertensione arteriosa: condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie. Se non viene controllata, seguendo una dieta a basso contenuto di sodio e dimagrante (se necessario), può aumentare il rischio di problemi, quali ictus, insufficienza cardiaca o infarto;
  • apnee notturne e dispnea: la prima patologia comporta ripetute interruzioni del respiro durante il sonno, causando il risveglio frequente del soggetto affetto, mentre la seconda consiste in una respirazione alterata che avviene con fatica o sofferenza del paziente. In entrambi i casi, una possibile causa potrebbe essere l’aumento ponderale, pertanto rispettando un regime alimentare dimagrante, i pazienti ne trarranno beneficio.

 

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